GLI UOMINI DELLA RSI: EZIO TARTAGLIA
RICORDI DI EZIO TARTAGLIA Uomo di guerra e perseguitato
- Il 4 marzo 1998 ci ha lasciati il Ten. EZIO TARTAGLIA, allievo della
4 a Comp. Del Corso Allievi Ufficiali GNR "Impeto" a Modena nel
1944. Era discendente di Tito Speri, capo militare e martire della leggendaria
insurrezione risorgimentale di Brescia durante le epiche «Dieci giornata»
del 1848, e pure discendente di Bartolomeo Gualla, triumviro nello stesso
glorioso periodo - orfano di guerra del Magg. Spartaco e nipote del Ten.
Col. Vasco Tartaglia caduto in combattimento a Dire-Dava nel 1941. Finito
il corso «Impeto», conseguì a Friburgo (Germania) il
brevetto di paracadutista incursore. Venne quindi, lanciato oltre le linee
per un'audace missione al Sud, portata a compimento nonostante fosse rimasto
seriamente ferito, guadagnandosi una Medaglia d'Argento al Valor Militare
(per motu proprio di Mussolini), una Croce di Ferro di la Classe e una
Promozione per Merito do guerra. Molto significativo, per l'ancora persecutorio
clima politico dell'epoca, il verbale di sequestro dei suoi documenti militari
nel 1974. Dopo esser stato citato in ben quattro libri che parlano della
storia militare della Xa MAS, nel volume di Armando Zarotti «NP -
I nuotatori paracadutisti» a pag. 173 viene descritto l'ultimo episodio
delle sue vicende belliche che riportiamo.
Mentre il Btg. NP ripiegava combattendo, da
Montorfano partì un gruppo di NP del Vega, formato da 23 Marò
al comando del Ten. Ezio Tartaglia, diretti al fronte quali nostri complementi.
Prima di potersi collegare al Btg. Tartaglia si trovò costretto
a porre il suo comando a Cà Tiepolo. In quel momento due gruppi
di NP del Nord e il gruppo NP del Sud (al comando di Ambrosi) si trovavano
a non molta distanza fra loro ma, in pratica, impossibilitati a congiungersi.
Attraverso il Po di Goro (il ponte era crollato),
Ambrosi giunse a contatto vocale con il gruppo Tartaglia e ne chiese la
resa. Tartaglia obiettò che, anche volendo, non avrebbe potuto arrendersi
a chi, giuridicamente, non era suo nemico; al che Ambrosi, in attesa che
la situazione si chiarisse, si ritirò momentaneamente dopo aver
scambiato con Tartaglia un corrett saluto militare di congedo.
Nel frattempo, ormai sopravanzato dal nemico e perciò
tagliato fori dalla lotta, Tartaglia si era asserragliato nel fabbricato
del Consorzio Agrario di Cà Tiepolo; così, mentre il Btg.
NP stava raggiungendo Venezia dopo una lunga serie di combattimenti, egli
si trovò a dover trattare con il CNL del luogo. Fece presente che,
essendo un militare, non poteva dar credito e udienza a civili; nondimeno,
informato che la popolazione aveva urgente bisogno di farina, fece portar
fuori quanto richiesto. Venne in tal modo a stabilirsi un insolito rapporto
di amicizia mentre sul Consorzio continuava a sventolare la bandiera della
RSI unitamente al gagliardetto della Xa MAS. Il giorno successivo gli uomini
di Ambrosi, preceduti da un tenente inglese di collegamento, concessero
l'onore di delle armi al gruppetto di NP e al loro comandante, Tartaglia,
che rimase libero e in uniforme fino al 30 aprile quando fu inviato a presentarsi
ai Carabinieri per essere avviato a un campo di concentramento quale unico
responsabile del reparto. Tutti i suoi uomini, muniti di validi lasciapassare,
poterono raggiungere le loro famiglie.
Nel dopoguerra, Ezio ha dato un fattivo contributo
alla costituzione dell'Associazione reduci della Scuola A.U. GNR di Modena
che nel 1970 aderiva alla "Federazione Scuole AA.UU, della GNR".
Nel 1973, con una nobile iniziativa - a cui dava
un conveniente risalto propagandistico e veniva violentemente contrastata
dalla stampa conformista di regime locale e regionale - offriva un'area
della sua tenuta Cà bianca a Collebeato di Brescia per la collocazione
in data 14 ottobre, d'un cippo con targa commemorafiva di tutti i Caduti
delle Scuole AA.UU. della G.N.R.. Anche se questa degnissima iniziativa,
irrealizzabile su terreno pubblico, fu sabotata dopo alcuni giorni da una
carica esplosiva ed in seguito dai provvedimenti governativi, il coraggio
e l'Amor Patrio di Ezio Tartaglia meritano d'esser ricordati ancor oggi
da tutti noi.
NUOVA CONTINUITA' IDEALE N. 1-2 Gennaio-Febbraio 1999
(Indirizzo e telefono: vedi PERIODICI)